I 3 fattori sociali e i 3 psicologici che rispondono all’annosa domanda: perché i terroristi uccidono?
Pubblicato il 24 - Ago

Leggendo le cronache quotidiane si rimane sconvolti da quella che sembra essere diventata una realtà con la quale convivere: il terrorismo. Molti di noi si saranno posti una domanda: perché i terroristi uccidono? Cosa li porta al gesto estremo di togliere (e togliersi) la vita? Oggi indagheremo alcuni degli aspetti sociali e degli aspetti psicologici che favoriscono la proliferazione del terrorismo nella società.
Fattori sociali
Gli eroi di un’altra epica – Si sentono soldati in missione speciale per la difesa della propria comunità. I terroristi che perdono la vita in un attacco vengono glorificati nell’ambito delle loro comunità. Generalmente i familiari ne vanno fieri, così come i conoscenti, i loro nomi e i loro volti compaiono ovunque. Secondo loro è stato compiuto un sacrificio necessario per un bene superiore.
In missione per conto di un dio – Qualsiasi sia la fede, l’attacco suicida è dettato da un volere superiore e verrà premiato nell’aldilà. Almeno questo è quello che viene promesso ai “martiri”.
Anche il portafoglio vuole la sua parte – La spiritualità e la politica non bastano a spingere un soggetto a un atto estremo. Ci vuole anche un po’ di riscontro materiale. Anche se il terrorista non potrà godere della controparte economica del proprio operato, di sicuro lo farà la sua famiglia. Per questo il più delle volte i terroristi appartengono a ceti poveri della società.
Fattori psicologici
Sentirsi parte di qualcosa – Si potrebbe dire parafrasando Cartesio: “Combatto, quindi sono”. Uno dei fattori che spingono i terroristi a uccidere c’è sicuramente la necessità di divenire parte di qualcosa di più grande di se stessi. Una motivazione forte soprattutto quando si è parte di una società ostile, nella quale si è in minoranza.
La paranoia della lotta contro il mondo – Quando in un gruppo chiuso entra in gioco l’idea duale del noi contro loro, l’irrazionale lentamente prende il posto del razionale e la paranoia prende il sopravvento.
Quando la fine è vicina – Alcuni gruppi terroristici vivono in un immaginario apocalittico: una dimensione perfetta per far maturare l’idea del “sacrificio estremo”.
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